presenta:
Di
Fabio “Gogol” Volino & Carlo “Puskin” Monni
C'era una volta un potente signore, un essere molto temuto. Guidava un mondo intero col suo pugno di ferro, fino a quando non decise di ampliare il suo orizzonte e non si accontentò più del suo piccolo orticello, volle una torta più grande. Volle altri mondi per sé: uno in particolare. Uno il cui possesso brama da secoli. Finora ogni suo tentativo di conquista è stato sventato e lui è stato perfino scalzato dal suo trono. Stavolta, però, ha dalla sua una Forza così potente da rasentare ogni livello di comprensione, stavolta è certo di potercela fare. Ma prima un'altra pedina deve entrare nel suo perverso gioco.
C’era una volta un gruppo di personaggi in costume, il loro compito era quello di difendere la Rodina, la madrepatria, dalle minacce che le forze convenzionali non sono capaci di affrontare in maniera adeguata. Minacce dotate di quelli che sono comunemente chiamati superpoteri. C’era un altro gruppo di personaggi con simili superpoteri: erano reietti della società, temuti e cacciati per motivazioni politiche. Alla fine, però, le cose sono cambiate e coloro che combattevano al servizio del vecchio regime e coloro che ne erano stati cacciati si unirono per formare un nuovo e più potente supergruppo che fu chiamato la Guardia d’Inverno.
Il leader incontrastato del gruppo è colui che si fa chiamare Guardiano d’Acciaio, chi sia veramente è un segreto ben tenuto di cui i suoi stessi compagni forse non sono al corrente. Alcune voci, filtrati al di fuori dei confini della Russia, dicono che si tratti di un soldato di nome Josef Petkus, ma potrebbe essere una falsa informazione, fatta circolare ad arte per coprire la sua vera identità. Sia come sia, egli veste i colori della bandiera russa ed ha l’ambizione di essere per la sua nazione quello che Capitan America è per gli Stati Uniti. In questa missione è accompagnato da alcuni dei suoi più vecchi ed inquietanti compagni: Fantasma, bella e misteriosa, di lei si sa ancora meno che sul Guardiano, possiede poteri sulla cui origine c’è il più fitto mistero; Perun, sostiene di essere il dio slavo del tuono e delle tempeste e dopo averlo visto in azione il Guardiano è propenso a credergli. Di lui si dice che abbia un’identità umana e che sia quindi solo un superumano che finge di essere un dio mitologico. Per quanto riguarda la prima informazione, il Guardiano sa che è vera, sulla seconda si permette di essere scettico. Vostok infine è un prodotto pressoché unico della tecnologia sovietica: un androide senziente, come l’americano Visione, dotato della completa padronanza su ogni cosa che sia meccanica od elettronica.
Sono stati mandati qui per indagare su alcune strane manifestazioni d’energia. Dev’essere una cosa seria, se le autorità ucraine hanno deciso di chiedere aiuto ai russi, tuttavia il Guardiano d’Acciaio ha deciso di non venire con la squadra al completo, anche se ha comunque portato dei pesi massimi.
Al loro arrivo in zona, Fantasma esclama:“Eccolo! È davvero una fonte di energia arcana”.
Quello che vedono è una specie d’apertura nel bel mezzo del nulla, una specie di mini buco nero che emette energia di una frequenza così elevata da mandare in tilt le strumentazioni. Ma quale ne è la causa? C'è una centrale nucleare vicino, forse c'entra qualcosa, anche se non sembra molto probabile. Dopo essere atterrati gli eroi scendono e, dopo uno scambio di idee con le autorità locali, si avvicinano allo strano fenomeno.
“Quest’energia mi è familiare” interviene Vostok.
“Riesci ad identificarla?” gli chiede il Guardiano.
“Sono certo che è classificata nel mio database, la troverò”.
Improvvisamente, però, Fantasma emette un urlo inumano, portandosi le mani alla testa. Subito dopo delle spire nere escono dallo squarcio spaziale ed avvolgono i quattro eroi. La cosa è troppo rapida per riuscire ad abbozzare una difesa, perfino per Perun. In breve tempo, i quattro perdono i sensi e sono attratti dentro la distorsione spaziotemporale.
Quando riapre gli occhi, il Guardiano d’Acciaio capisce di essere in un ambiente totalmente alieno. I suoi compagni stanno apparentemente bene, ma tutti, come lui, sono legati con strani legami d’energia impossibili da spezzare. Chi è stato a far loro questo? Ecco che si ode una risata capace di far gelare loro il sangue nelle vene: e dinanzi a loro appare un essere abominevole, una vera incarnazione del male, si capisce a prima vista.
“È stato facile sconfiggervi ed imprigionarvi, stupidi umani” dice loro. ”Ma dopotutto voi non siete nulla per me, solo il primo passo verso un traguardo che inseguo da tempo, uno molto più ambizioso che la semplice sconfitta di quattro umani: il dominio su tutto ciò che vive”.
E l’essere ride ancora una volta.
Mosca, sede della Guardia d’Inverno. Ora.
C’è silenzio nella sala grande. Stella Nera siede su un divano, il volto teso e disperato. Ha ucciso l'Unicorno ed era perfettamente cosciente quando l'ha fatto, ma era come se fosse un’altra a farlo al posto suo e lei fosse solo una spettatrice delle sue stesse azioni e parole. Cosa le sta capitando ultimamente? Non riesce a capirlo e non sa quando capiterà di nuovo. E se la prossima volta che perderà il controllo, ed il timore che capiti è quasi una certezza, accadesse qualcosa di molto peggio? Credeva di sapere quanto basta sulla Forza Oscura, ma se si fosse sempre sbagliata?
Accanto a lei, siede suo fratello Vanguard, che con gentilezza le circonda le spalle con un braccio.
“Ti prego, Laynia, non fare così, risolveremo tutto, vedrai”.
“E come?” sbotta lei “Ho ucciso l’Unicorno. Non era quello che volevo… o forse lo era… Non lo so, non so più niente, non conosco più me stessa”.
Poco fuori dalla stanza troviamo tre figure: Airstrike, Ursa Major e Alexei Mikhailovitch Vazhin, il Direttore del F.B.S.
Airstrike si sta rivolgendo a Vazhin:“Non so se sia il caso di arrestarla, colonnello, qui sono al lavoro forze che ancora non siamo in grado di comprendere pienamente. Se lo lasci dire da me che ho avuto molte esperienze con poteri superumani. Conosco Laynia da tanto e le dico che qui c’è qualcosa che non va”.
“Credi che non lo sappia?” replica Vazhin “Non sono esattamente digiuno di esperienze con superumani, sai? Ho incontrato Hulk, l’Uomo Ragno e gli X-Men tra gli altri ed è per questo che ti dico che dobbiamo prendere provvedimenti alla svelta”.
Accanto a loro, Ursa Major: non dice niente, ma dentro di se è seriamente preoccupato. Avrebbe dovuto capire che qualcosa non andava sin da quando Stella Nera l'ha maltrattato in quel modo, sin da quando l'ha vista agire in modo per lui inconsueto: si è innamorato troppo presto di una donna che credeva di conoscere bene?
“Allora vuoi dirci cosa hai combinato dallo scioglimento di WorldWatch ad oggi?” chiede Powersurge.
Valentin Shatalov sa di non poter dire la verità, deve sostenere la bugia di Igor Vanko, continuare ad essere un uomo che non è, forse un uomo che adesso gli piacerebbe essere, ma, ciò nondimeno, una finzione.
“Sono tornato in Russia ed ho cercato di rifarmi una vita senza l’armatura” risponde.
“E perché?” incalza Tigre Siberiana “Cosa volevi nascondere? Perché i Remont 4 ti cercavano? Ha a che fare con tuo predecessore, il Generale Shatalov, che era il loro capo prima della sua scomparsa?”.
Oh sì, pensa amaramente la Dinamo, ha molto a che farci, perché sono io Shatalov, ma non te lo dirò di certo. Non riusciresti a capire comunque il perché delle mie azioni, nemmeno io sono sicuro di riuscirci.
“Tu non me la racconti giusta” insiste Tigre Siberiana “Ha qualcosa di marcio, lo sento dall’odore e non mi sbaglio su queste cose”.
Powersurge riflette:“Se Tigre non sbaglia… mi chiedo se tu non sia coinvolto in qualcosa di storto… magari sai qualcosa del giro di funzionari corrotti scoperto di recente?”.
“Non dire sciocchezze” ribatte Shatalov, cercando di dimostrarsi sicuro di se “Che cavolo vuoi che abbia a che fare io coi funzionari del Governo e le loro fantasie golpiste?”.
“Ti vedo ben informato” ribatte Powersurge.
“So quello che sanno tutti”.
Se il suo intento era quello di allontanare da sé i sospetti, non può dire di esserci riuscito pienamente.
Ad interrompere l’interrogatorio interviene nientemeno che Vazhin. “Ci sono brutte notizie, signori, vi voglio tutti in Sala riunioni… compresa la Dinamo Cremisi”.
Devono davvero essere notizie serie, pensa Powersurge, ma quali?
Sala Riunioni, poco dopo.
Tutti i membri della Guardia d’Inverno più la Dinamo Cremisi sono riuniti attorno ad un tavolo e Vazhin prende la parola. “Per farla breve: Katrina Bulikova è scomparsa in Ucraina, proprio qui…”.
Una cartina della regione appare alle sue spalle, vi è evidenziato un luogo particolare. Appena lo riconosce, Ursa Major esclama:“Ma è dove sono scomparsi il Guardiano d'Acciaio e gli altri nostri compagni”.
“Esatto. Qualunque sia il fenomeno che li ha inghiottiti, si sta espandendo. Non possiamo più aspettare, dobbiamo intervenite. Le autorità ucraine sanno di non avere le capacità di risolvere la situazione, ma finalmente ci hanno dato l’autorizzazione per farvi agire nel loro territorio. Partirete tutti tra venti minuti”.
“Tutti?” chiede Stella Nera.
“Si” è la secca risposta di Vazhin “Non c’è spazio per pensare ad altro adesso, andrete tutti e la Dinamo Cremisi verrà con voi”.
“Ehi, un momento!” interviene Tigre Siberiana “Chi ha detto che vogliamo questo tizio di cui non sappiamo nulla?”.
“Lo dico io” ribatte Vazhin “Avrete bisogno di tutto l’aiuto possibile”.
Airstrike tace, ma si chiede cosa potrà portare di buono l’arrivo della Dinamo.
Da qualche altra parte.
Il colonnello Yuri Stalyenko si sente alquanto insoddisfatto: sperava che Shatalov si sarebbe unito alla sua crociata, un piano che lui stesso aveva lanciato o, quantomeno, sperava di catturarlo perché Elena Ivanova carpisse dalla sua mente tutti gli oscuri segreti che detiene, ma gli è sfuggito. A pensarci bene, però, non tutti i mali vengono per nuocere. Se si fosse riunito a loro, Shatalov avrebbe preteso di nuovo il ruolo di guida del Progetto Remont e non ci possono essere due galli nello stesso pollaio. Beh, a sistemare Shatalov ci penserà in un altro momento, quanto alle informazioni che gli servono, ci sono altri modi per ottenerle. Dal suo archivio prende una foto e la osserva compiaciuto. "Sarai proprio tu, Arkady, a darmi una mano" dice tra sé e sé.
New York City, Stati Uniti. Dimora Mago Supremo.
Rintrah, un essere dalla forma di un toro antropomorfo di colore verde, è l’attuale Mago Supremo della Terra, anche se non è originario di questo mondo. A lasciargli il manto di Mago Supremo è stato il suo predecessore, il Dottor Stephen Strange, ed è proprio con lui che Rintrah è a colloquio attraverso mezzi mistici.
“E così il nostro peggior nemico è tornato” sta dicendo Strange che appare a Rintrah in forma astrale.
“Proprio così, Stephen” risponde Rintrah “Ho percepito la sua presenza molto vicina a questa dimensione”.
“Si, anch’io e Clea l’abbiamo percepita e non ti nascondo che ne sono preoccupato: il suo ritorno potrebbe compromettere tutto quel che di buono Clea ha costruito in questa dimensione, specialmente visto che ora il nostro nemico pare detenere un potere oltre ogni limite. Già prima era quasi invincibile ed ora possiamo solo sperare di fermarlo prima che padroneggi completamente quel potere”.
“Ma per farlo dobbiamo prima trovarlo, Stephen, ed al più presto anche. Se solo sapessimo dove si trova. È molto bravo a nascondere le sue tracce ed ogni secondo perso potrebbe essere decisivo”.
Strange non può che essere d’accordo. Conosce fin troppo bene il suo avversario e se è riuscito a sconfiggerlo è sempre stato grazie alla fortuna ed all’abilità, e stavolta potrebbero non bastare.
Ucraina.
Al suo arrivo la Guardia d’Inverno scopre che la crepa nello spazio si è allargata e che l’energia è arrivata a livelli spaventosamente alti.
“Ma che sta succedendo, qui?” chiede Powersurge.
“Io… io… non lo so…” balbetta Stella Nera “Ma la sento… mi sta chiamando”.
Come se fosse in trance, la ragazza si avvia verso il 'buco nero' mentre alle sue spalle suo fratello urla:“Laynia, ferma!”.
Ma Stella Nera non l’ascolta e continua ad avanzare incurante di tutto, finché la forte presa di Ursa Major non la blocca. “Ti prego, Laynia, fermati” le dice lui.
Ma Laynia non l’ascolta e replica quasi istericamente:“Lasciami andare!”.
Poi, improvvisamente, delle nere spire escono dallo squarcio, come tentacoli di una minacciosa piovra o del mitico kraken delle leggende nordiche, ed avvolgono i membri della Guardia d’Inverno, trascinandoli all’interno dello squarcio stesso sotto gli occhi stupiti dei pochi testimoni.
Il passaggio non è indolore. Stella Nera grida mentre rivede con gli occhi della mente la sparizione dell’Unicorno. Dinamo cremisi si trova circondato dai volti dei suoi vecchi compagni di WorldWatch, che lo guardano con sguardo torvo, come se sapessero il suo segreto. Vanguard si ritrova davanti l’immagine di suo padre, Sergei, detto la Presenza, un uomo che davvero non conosce e non ha mai davvero provato a conoscere. Lo stesso accade agli altri, è come se attorno a loro vedessero solo i volti di coloro a cui hanno fatto del male o che hanno perso. Poi tutto cessa e si ritrovano in una in Dimensione totalmente oscura in cui solo quelli che possono essere descritti come delle specie di fuochi fatui infrangono l’oscurità. Ed ecco che dal buio emerge quella che sembra una schiera infinita di esseri che, senza emettere alcun suono, li attaccano.
Non servirebbe a molto alla Guardia d’Inverno sapere che si tratta di esseri chiamati, molto appropriatamente, Senza Mente, nemici atavici della popolazione di una dimensione lontana eoni, eppure più vicina di un battito di ciglia. Gli eroi russi si battono come leoni, ognuno nel loro modo peculiare: Ursa Major e Tigre Siberiana usano la loro forza e le qualità degli animali di cui prendono il nome, Powersurge, Airstrike e Dinamo Cremisi usano tutta la potenza che hanno a disposizione. Stella Nera scopre con orrore di non poter attingere al suo potere, è del tutto indifesa. Vanguard scarica contro i Senza Mente tutta l’energia residua che gli è rimasta, ma alla fine si trova anche lui impotente contro la pura forza bruta.
Incapaci di un pensiero coerente, incapaci di sentire dolore, i Senza Mente sanno solo attaccare tutto ciò che si muove, compresi loro stessi. Per quanto si battano bene, gli eroi si rendono conto di non poter prevalere contro la semplice forza del numero ed alla fine, uno dopo l’altro, cadono sotto quella marea inarrestabile di forza bruta ed un velo nero cala su di loro.
Quello che attende gli eroi non è un felice risveglio: quando
riaprono gli occhi, si trovano tutti avvinghiati in 'manette' di Forza Oscura e
scoprono di non essere i soli in quella situazione. Accanto a loro c’è anche Katrina Bulikova e davanti nientemeno che il Guardiano d’Acciaio, Fantasma,
Vostok e Perun. Dopo tanto tempo la Guardia d’Inverno è al completo, peccato che
non sia il momento di festeggiare. Da un lato c’è anche l’Unicorno, dunque non era
morto. Laynia ne è sollevata, ma ora la sua attenzione è tutta per un altro.
“Guardiano, sei vivo… siete tutti vivi” esclama Laynia, sorpresa ed al tempo stesso felice.
“Sì, lo siamo” risponde il Guardiano “Da settimane siamo qui e proviamo a liberarci senza successo. Anche la forza di Perun è stata inutile”.
“Invero è così” interviene il dio slavo “Queste sono catene mistiche che nemmeno io son capace d’infrangere”.
“Sembrano fatti di Forza Oscura, ma non mi risponde, non la controllo più” dice frustrata Stella Nera.
Una risata interrompe i loro discorsi. “Certo” dice il nuovo venuto “Perché io ho voluto così. Ora la Forza Oscura è praticamente sotto il mio controllo e grazie ad essa sarò presto il signore del vostro mondo”.
Eccolo finalmente, il responsabile delle loro tragedie, un essere umanoide il cui volto è avvolto dalle fiamme.
“Tu!” esclama Vanguard “Chi sei?”.
L’essere ride:“Sono colui di fronte al quale dovrete inchinarvi sottomessi, perché io solo sono il potere incarnato, IO DORMAMMU!”.
NOTE DEGLI AUTORI
Vi sono alcune cose da dire.
1) Non fingeremo di credere che non aveste già indovinato la vera identità del misterioso rapitore del Guardiano d'Acciaio e degli altri. Per coloro che non sapessero chi è Dormammu, diremo che è uno degli esseri di potere a cui i maghi del Marvel Universe si rivolgono in caso di bisogno. Malvagio oltre ogni dire è però dotato di un personale codice d’onore dal quale si sente legato. Ha provato più volte ad annettere la dimensione della terra ai suoi domini personali, ma i suoi tentativi sono stati sempre frustrati dal Dottor Strange, da solo o con alleati, e questo nonostante il fatto che Dormammu sia da solo immensamente più potente non solo dello stesso Strange, ma di chiunque sulla Terra da solo od in gruppo.
2) Dormammu era il governante della Dimensione Oscura, ma ne fu spodestato dapprima dalla sorella Umar ed in seguito dalla figlia di questa: Clea, la consorte del Dottor Strange che, paradossalmente, quindi, si ritrova ad essere suo nipote acquisito.
3) Abbiamo detto Dimensione Oscura? Che ci sia qualche legame con la Forza Oscura? Chissà…
Nel prossimo episodio: chi può fermare Dormammu? Scopritelo insieme a noi, non mancate.
Fabio & Carlo.